La Riserva naturale Diaccia Botrona è una area naturale protetta della Toscana caratterizzata da un ambiente tipico palustre che occupa una parte della pianura tra la città di Grosseto e la località costiera di Castiglione della Pescaia.
L'area protetta è ciò che rimane dell'antico Lago Prile o lago Preglio, (lat: Lacus Prelius et Lacus Prilius vel Lacus Prilis) vastissimo bacino lacustre che nei secoli scorsi occupava quasi interamente questa zona di pianura e che è stato quasi interamente prosciugato a seguito delle grandi opere di bonifica iniziate dai Lorena nel Settecento attraverso lavori di canalizzazione delle acque per eliminare definitivamente la malaria.L'area è stata dichiarata zona umida di valore internazionale secondo la Convenzione di Ramsar.
La Riserva naturale include la vasta zona palustre compresa tra il fiume Bruna ed il tratto di pineta lungo la strada Castiglione-Marina di Grosseto, oltre alla pineta stessa.La palude è divisa nelle due zone, di diversa ampiezza, della Diaccia e della Botrona dall'argine che congiunge Casa Ximenes ai Ponti di Badia, presso l'Isola Clodia.La zona più vicina al fiume Bruna ha meglio conservato le caratteristiche di palude d'acqua dolce, mentre la parte restante si è nel tempo trasformata in una laguna salmastra, con conseguenti modificazioni nella vegetazione e nella fauna ospitata.
SalicorniaIl canneto, che originariamente copriva l'intera estensione della palude, ha notevolmente ridotto le sue dimensioni, sostituito in gran parte da vegetazione alofila (più adatta all'avvenuto aumento di salinità dell'acqua), con giunchi, salicornie e limonio.
Importanti sono anche i residui della vegetazione arborea igrofila, con frassini, olmi, salici e tamerici.
Tra palude e pineta si estendono prati periodicamente allagati.
La pineta è costituita da maestose piante di pino domestico, con un fitto sottobosco di macchia mediterranea, nel quale fioriscono cisti e rosmarino.
Oche selvatiche Anche se il già citato aumento di salinità ha ridotto la nidificazione delle specie legate al canneto (tarabuso, airone rosso e falco di palude), la Riserva mantiene una grande importanza faunistica per la presenza di numerose specie di uccelli.
Tra questi, vi svernano in gran numero fenicotteri, oche selvatiche, anatre (soprattutto germani reali, alzavole e fischioni), ma anche aironi bianchi maggiori, gru, falchi pescatori e albanelle reali, mentre i prati periodicamente allagati sono frequentati da beccaccini, pettegole e altri limicoli.
Nelle zone aperte nidificano cavaliere d'Italia e occhione, mentre la pineta, oltre alla grande garzaia con aironi cenerini e garzette, ospita specie di notevole interesse quali ghiandaia marina e cuculo dal ciuffo.
All'estremità occidentale della Diaccia Botrona, appena fuori dall'abitato di Castiglione della Pescaia, spicca la caratteristica Casa Rossa, fatta costruita da Leonardo Ximenes in epoca settecentesca per iniziare e portare avanti i lavori di bonifica dell'intera zona.
Nel cuore della riserva naturale, in località Isola Clodia, si trovano anche alcune testimonianze di epoca romana e i resti dell'Abbazia di San Pancrazio al Fango di origini medie